“TRA ALGORITMI E CURA: IL MESSAGGIO PROFETICO DI PAPA FRANCESCO SULL’AI”

Sulle pagine del quotidiano Il Sole 24 Ore un articolo del nostro Prof. Alex Giordano, docente di economia e gestione delle imprese all’Università Giustino Fortunato, a valle del lavoro che ha svolto per il la Santa Sede e dell’incontro avuto il compianto Santo Padre Papa Francesco.

L’articolo affronta la relazione di questo Papa con il tema delle tecnologie e, in particolare, con l’AI.

“Nel cuore del G7, tra gli algoritmi del potere e le retoriche della crescita illimitata, Papa Francesco ha fatto irruzione come corpo estraneo, pronunciando parole che non sono semplicemente parole, ma atti. Il suo intervento sull’intelligenza artificiale non si è limitato a una preoccupazione morale o a un appello alla responsabilità: ha smascherato il vero volto di ciò che stiamo costruendo — o lasciando che venga costruito — senza reale consapevolezza.

Le macchine non si limitano a “fare”, ma cominciano a “decidere”, e in questo slittamento semantico e pratico si gioca il nostro futuro. Il Papa lo sa bene: ogni scelta delegata a una macchina non è solo una perdita di controllo, ma una rinuncia alla nostra stessa libertà. Non è l’AI il problema, ma la forma di mondo che essa presuppone e riproduce: un mondo calcolabile, prevedibile, funzionale, dove il margine dell’imprevisto — cioè della vita — viene eroso.

Questo Papa ci lascia una traccia su cui lavorare: mettere sulla via della fraternità — quella stessa evocata con forza nell’enciclica Fratelli Tutti — anche lo sviluppo delle tecnologie che stiamo volendo, prima fra tutte l’intelligenza artificiale. Non basta immaginare un’AI “giusta” o “responsabile”: occorre un’AI che partecipi al progetto di una civiltà basata sulla cura, sull’incontro, sulla costruzione di legami. Un’AI che non alimenti nuove disuguaglianze, ma apra strade di cooperazione, mutualismo e dignità condivisa.

Non si tratta solo di domare l’AI. Si tratta di immaginare nuove alleanze tra tecnica e cultura, tra algoritmi e memoria, tra codice e senso. In un’epoca che ha smarrito la domanda sul fine, il Papa ci riconsegna un compito antico e radicale: rimettere le tecnologie sul cammino dell’umano. Non per negarle, ma per reintegrarle in una più ampia cosmologia della cura.
Una cura che non si può calcolare, ma solo vivere. Solo potevo dire e l’ho detto. “

È possibile leggere l’intero articolo anche dal sito de Il Sole 24 Ore da questo link: https://www.ilsole24ore.com/art/quando-papa-segno-via-una-al-servizio-mutualismo-e-cooperazione-AHOaAYW

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